SCESPIR n.4
La centralità dell'allievo
E' con l'aria nuova dell'autonomia che nella scuola si sono posti con
più forza i temi della qualità del servizio e della formazione. Vedi,
p. es., tra la valanga di materiale cartaceo prodotto in proposito, i
Quaderni 6 e 7 di Iter n. 9, settembre - dicembre 2000, (rivista edita
da Treccani per il Ministero), entrambi dedicati alla formazione dei docenti.
In più di 300 pagine, per altro, tra i molti contributi, modelli, progetti,
non si parla di teatro, nonostante negli ultimi vent'anni ci sia stata
una lussureggiante fioritura del teatro della scuola e già da tempo sia
iniziata anche una riflessione teorica su quello che probabilmente è il
fenomeno educativo spontaneo più imponente e ricco (di creatività, ovviamente)
nella storia del sistema formativo italiano.
Indicazioni significative sul tema della formazione emergono invece da
Il teatro necessario, documento di indirizzo uscito dal Primo seminario
nazionale di perfezionamento per docenti di scuola media superiore su
Educazione e teatro nella scuola dell'autonomia, organizzato a Udine nel
2000, a cura di MPI, ETI, AGITA. Nel paragrafo Competenze e formazione
dei docenti e degli operatori si rileva "la necessità di una formazione
continua, capillare e mirata, che scaturisca dalle esigenze delle scuole
e che sia gestita in forma autonoma e/o in accordo con gli enti territoriali".
Vi si sollecitano "una formazione integrata, parimenti rivolta ai soggetti
(docenti e operatori) interagenti nel contesto dell'attività teatrale
a scuola" e "percorsi di formazione specialistica per i futuri docenti".
Non si può che concordare con tali indicazioni, che fanno anche capire
come il cammino a livello istituzionale sia ancora quasi tutto da fare,
anche se numerose associazioni ed enti teatrali già da anni propongono
attività di formazione per i docenti. Oltre le anticipatrici e consolidate
iniziative di formazione promosse dall'Atg, come La culla e l'aquilone
e la Scuola estiva di teatro della scuola, vorrei ricordare qui, per avervi
partecipato, il Seminario di studio sul teatro antico, organizzato a Palazzolo
Acreide (SR) dal locale Liceo, dall'Istituto Nazionale del Dramma Antico
e dal MPI. Comune a queste esperienze di formazione è l'elaborazione di
un percorso teorico-pratico in cui insegnanti ed operatori sperimentano
in tempi ridotti, ma in tutte le sue fasi e con grande intensità e concentrazione,
il processo che dal lavoro su di sé, sul testo e sul gruppo porta alla
finalizzazione della messa in scena.
Ma in altri casi le proposte di formazione sono talvolta episodiche, o
non specificamente rivolte al teatro scuola, e in genere distribuite in
modo disomogeneo sul territorio nazionale. Quali dovranno essere, dunque,
i tratti fondamentali della formazione degli insegnanti che fanno teatro
nella scuola?
Non essendoci stata alcuna formazione specifica in partenza (poiché la
partenza è stata ed è in genere animata da passione e improvvisazione),
dovrà essere una formazione in itinere e una sorta di educazione permanente,
in cui incontri periodici facciano crescere una competenza teorica e pratica
sempre connessa alla progettazione e al feedback immediati del teatro
fatto nella propria scuola e con i propri studenti.
Poi, che le occasioni forti di formazione debbano articolarsi in più giorni
ed avere carattere residenziale, sembra essere una necessità, per affrontare
i molteplici aspetti del lavoro teatrale e per vivere in modo immediato
(ma poi, contestualmente, sempre meditato nelle fasi di debriefing conclusivo)
le dinamiche relazionali, emotive e cognitive di una comunità teatrale
al lavoro.
Una educazione teatrale nella scuola può solo fondarsi sulla centralità
dell'allievo, della sua relazione con il proprio sé e con gli altri e
quindi sull'ascolto empatico, sull'apprendimento cooperativo, su una pedagogia
esperienziale, sullo sviluppo di abilità metacognitive che abituino a
riflettere sui processi del fare e del comunicare. Quindi nella sua formazione
l'insegnante di teatro dovrà esperire in prima persona i vari momenti
del training laboratoriale, vivere ed imparare a gestire le dinamiche
di gruppo che normalmente gli allievi vivono, costruire e realizzare con
altri colleghi in formazione un mini-progetto.
Nella pratica del teatro scuola c'è poi una gamma assai differenziata
di situazioni, dal docente demiurgo unico e totalizzante, alle collaborazioni
variamente graduate tra docenti e operatori teatrali, all'operatore professionista
che gestisce da solo il gruppo teatrale degli studenti. Occasioni di formazione
integrata tra docenti e operatori potrebbero promuovere conoscenza e collaborazione
reciproche, favorendo il diffondersi di quel parternariato che assicura
in genere processi più consapevoli ed esiti migliori.
Un'altra area della formazione su cui lavorare, è la visione: quanto e
quale teatro (e con quale consapevolezza dei linguaggi e delle forme)
vedono gli insegnanti che fanno teatro a scuola? E ancora: quali contributi
alla formazione possono venire dalla multimedialità? Internet è innanzitutto
strumento privilegiato di ricerca e diffusione di informazioni sul teatro,
sulla scuola e anche sulla formazione del teatro scuola (vedi, tra i tanti
siti, www.enteteatrale.it/eolo,
oppure www.teatron.org ), ma non
solo. Ad esempio, in http://webscuola.tin.it,
"comunità virtuale di apprendimento delle scuole", si può trovare il canale
Aulaperta, dove su un canovaccio si possono improvvisare drammatizzazioni
sincroniche on line.
Un'ultima domanda, infine: perché limitare agli insegnanti che fanno teatro
a scuola questo tipo di formazione? Una consapevolezza maggiore della
corporeità, del gioco educativo, della relazione, della comunicazione,
non dovrebbe essere nel bagaglio di tutti i docenti, dal momento che ormai
si applicano metodologie teatrali come la drammatizzazione e i giochi
di ruolo anche nella formazione aziendale per la gestione delle risorse
umane e nel counseling psicoterapico? L'educazione in generale, e non
solo quella teatrale, può essere l'occasione per trasformare un allievo
spettatore annoiato in un appassionato autore-attore-regista delle proprie
emozioni e conoscenze.
Filiberto Segatto Filiberto Segatto è Insegnante presso il Liceo "XXV
Aprile" di Portogruaro
Home Page > News > Scèspir > n° 4Sommario > Approfondimento