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La Dogana dei Valori - SCESPIR MARZO 2002

Uno spettacolo finisce, tutti chiedono “come è andata” e in cuor loro sanno bene come è stata la loro performance, secondo i loro parametri, o secondo i Valori teatrali a cui fanno riferimento.
Ma in Rassegna esiste un momento di verifica, un m omento di confronto che chiamiamo salotto. Dove gli operatori esprimono i loro pareri su che cosa hanno visto. Una specie di Dogana dei Valori (avrebbe detto il grande scrittore marchigiano Libero Bigiaretti, a proposito del lavoro dei critici…).
Una dogana, appunto: una specie di posto di blocco tra due territori: quello dell’attore/regista e quello dello spettacolo/critico.
A Serra San Quirico è un momento centrale, delicatissimo: quando ogni scuola avverte che tanti mesi di lavoro hanno raggiunto l’obiettivo finale della rappresentazione e che questa ha avuto un “occhio” critico.
La Dogana dei Valori rappresenta anche un momento di grande esercizio di responsabilità per i nostri operatori; i quali sanno, perché l’ hanno imparato in tanti “salotti” che uno spettacolo di teatro scuola è il risultato di molti fattori che, diversamente da ogni altro teatro amatoriale o professionale, lo fanno essere unico e problematico.
Nell’essere
Valutato.
La nostra Dogana dei Valori è forse il luogo dove si incrociano due mondi ugualmente motivati. La scuola ed il teatro. La pedagogia e la teatralità. La ricerca della formazione della persona e la ricerca attoriale e drammaturgia.
Un esercizio di responsabilità importante. A Serra San Quirico la Dogana dei Valori è tutto questo, ma anche uno spazio di vero confronto, vivo e dinamico, dialettico e stuzzicante.
Se così non fosse, se non fossimo così convinti che il teatro scuola è un organismo complesso da “guardare” (figuriamoci da “giudicare”…) la Rassegna sarebbe solo una vetrina, con oggetti esposti.
E invece la Rassegna non mette in mostra oggetti: la Rassegna di Serra San Quirico mostra le persone che hanno voglia di confrontarsi sul grande tema della crescita e della formazione.

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