25 Aprile - Siparietto XXI Rassegna Nazionale Teatro Scuola Serra San Quirico
IL MIO MONDO
“Non esistono al mondo uomini non interessanti”. È con
questa frase che si apre lo spettacolo allestito dai giovani che fanno
parte del Servizio Disabili Adulti della ASL di Roma IV Distretto. Questo è un
progetto che rientra nella coordinazione di attività espressive
curata dal laboratorio teatrale Girasole in Roma.
Il mio mondo è un’opera sperimentale fatta di corpi, voci,
musiche, colori che si fondono in modo denso grazie all’utilizzo
di ombre, maschere neutre e wood.
C’è un utilizzo di tutte le forme possibili del teatro d’immagine
compresa la proiezione di video sullo sfondo.
Il lavoro è partito da una semplice domanda: “come immagini
il tuo mondo ?”. Alex, uno dei protagonisti, si vede immerso in
un bosco, il “suo bosco” che rispecchia la sensibilità di
una persona che vive la propria dimensione di uomo fatta di domande e
risposte al proprio semplice “esserci”.
Anna nuota nel mare in cerca di un’isola felice e Cristina si dibatte tra
la gente per riuscire a far sentire la sua voce, la sua presenza.
La musica nasce dall’assemblaggio di mille frammenti di suoni e voci degli
stessi protagonisti registrati durante i tre anni di preparazione del lavoro.
La colonna sonora è venuta alla luce all’interno del laboratorio
e i ragazzi si sono trovati a “ballare e a muoversi su loro stessi” senza
ritmi convenzionali.
È
un teatro che affronta la tematica della “diversità” ma il
dolore e lo smarrimento quotidiani sono temi che toccano tutti specialmente i
più fragili, come loro, che lottano maggiormente ogni giorno raggirando
o abbattendo gli ostacoli della vita e il bosco è un po’ la metafora
di una rete da cui si può intravedere “quell’attimo felice”.
Il mio mondo è anche un mondo che cambia con l’evoluzione della
personalità che è la loro, che è la nostra.
L’opera verrà riproposta al Teatro Ambra Jovinelli di Roma.
ACCOMODATEVI, Salotto Teatrale.
Questa mattina alle ore 10.00, nella sala del Teatro S.ta Maria del
Mercato di Serra S.Quirico si è svolto il salotto teatrale del
gruppo del laboratorio Asl per disabili “il Girasole” di
Roma che ha portato in scena ieri sera il suo spettacolo.
Dopo averci dormito su, attori e operatori si siedono per fare due chiacchiere
a freddo su quello che gli uni hanno “fatto”e gli altri vissuto
come spettatori dalla platea.
Dunque, com’è nato lo spettacolo, come è stato lavorare
insieme per andare a portare i propri vissuti sul palcoscenico?
SEMPLICE, risponde Cristina rompendo il ghiaccio, e così sembrano
pensarla anche gran parte dei ragazzi.
Semplicemente perché tutti i mondi dei quali ci hanno socchiuso
l’accesso durante quegli intensi 50 minuti sono la partitura nata
dai frammenti di sogni ed esperienze personali dei singoli, emozionati
attori, che sono stati aiutati nel dare una sintassi a immagini e paure,
a renderli segno.
Il testo è la musica nella quale rispecchiarsi, evocativa di un
bagaglio emozionale comune ad ognuno di noi, lontani da stereotipi e
luoghi comuni.
Spaziando, forse a volte con eccessiva generosità, tra le tecniche
classiche del teatro di immagine, i ragazzi del Girasole di Roma ieri
sera hanno cercato di tirar fuori e condividere con il pubblico della
Rassegna i loro paradisi ed inferni, tutto d’un fiato.
Un mondo, il nostro, fatto di ostacoli che magari fanno paura, ma che,
Donato insegna, possiamo abbattere con le nostre forze per ritagliarci
il nostro “infinito attimo di felicità”.
LA VITA È “STREGATAMENTE BELLA”
La canzone di Lili Marlene cantata da Marlene Dietrich scorre sul sottofondo
mentre Edoardo, un bambino ebreo, scrive una lettera indirizzata alle
streghe, affinché lo salvino da un’ inevitabile morte in
un campo di concentramento.
La lettera viene trovata da una strega che chiamando a raccolta altre
sorelle da ogni angolo del mondo (Francia, Cina, Napoli, Spagna, Russia)
cercano un modo per salvare il bimbo.
Le streghe decidono di tornare indietro nel tempo per aiutare Edoardo
e grazie alla pasticciona strega Lalilas riescono nell’impresa,
ma non subito perché si ritrovano addirittura catapultate nel
mondo di Guerre stellari dove il terribile Darth Vader vince sul bene.
Si riparte: il viaggio nel tempo funziona e le streghe, trasformatesi
in ebree, cercano di
aiutare Edoardo e salvarlo dai cattivi gerarchi nazisti ossessionati
dalla “doccia finale purificatrice”.
Le streghe si alternano in incantesimi più o meno riusciti, cercando
di dissuadere i cattivi a uccidere Edoardo.
Ma il sentimento più semplice risolve ogni problema: l’amore.
Quando nasce nel cuore dei nazisti, tutto si conclude con una liberatoria…….
.doccia d’acqua.
L’atmosfera si alleggerisce quando le streghe, finito l’incanto,
riprendono il loro viaggio nel tempo aggiustando la storia di Guerre
stellari.
Le streghe danno la speranza della definitiva vincita del bene sul male
sottolineata anche dalla canzone che chiude lo spettacolo, Imagine di
John Lennon.
Dopo questa parentesi musicale, i ragazzi hanno fatto un omaggio a questo
25 Aprile, indossando simbolicamente la bandiera della pace.
LENTE D’INGRANDIMENTO
L’operatore Gennaro Ponticelli ha trovato Il mio mondo uno spettacolo suggestivo ed ha notato una buona presenza scenica degli attori, immersi in un panorama sonoro a tratti forse un po’angosciante.
L’operatrice Giada Balestrino: “Ho trovato ne Il mio mondo una grossa ricerca in ambito musicale e corporeo, sviluppata in modo fluido e partecipato dagli attori, che interagivano con estrema naturalezza con le immagini video proiettate sullo sfondo della scena”.
Anche due ragazzi del Laboratorio Teatrale Q.ART “IPSIA MARELLA-C.F.
GREPPI” di Milano ci hanno lasciato le loro impressioni:
“Questo spettacolo è riuscito a coinvolgerci emotivamente. Le sensazioni
comunicate sono state molto forti, dense di significato.
La tecnica scelta per presentarlo era basata soprattutto sull’espressione
corporea sulla voce e le immagini e non sul dialogo.
Tutto questo ha colpito in profondità le nostre emozioni.
I momenti più suggestivi: giochi di luce, spettacolari con ombrelli,
pesci, meduse, sfere colorate e pianeti.
Il mondo dell’acqua e dell’aria uniti.
Ci ha impressionato soprattutto la frase che accompagnava le scene “ogni
mondo ha il suo attimo felice” perché nonostante molteplici ostacoli
ognuno può riuscire a trovare la sua “fetta di felicità” e
raggiungere il suo tesoro nascosto: l’anima”.
Riflessioni dell'operatore teatrale Sebastiano Aglieco
Secondo giorno di rassegna, secondo giorno da operatore. Dopo tanti anni di esperienza laboratoriale nella scuola rimane l’emozione di stupirsi ancora di fronte ai bambini e ai ragazzi che hanno tanta voglia di stupirsi sulle tavole del palcoscenico; candidi, sinceri e innocenti; emozionati dal sentirsi accolti da una comunità di animi. Un bambino piccolo che si gratta, due occhi attenti a non sbagliare, un saltello di gioia mentre si chiude il sipario: sensazioni a fior di pelle, al di là del teatro, ma che importa; il teatro a scuola è fatto anche di questo: saper guardare e ascoltare soprattutto quando non si fa teatro. Guardare attraverso. Tutto il resto è rappresentazione.
Sebastiano Aglieco
Intervista ad uno dei protagonisti de "Io e il Mondo"
La prima giornata della Rassegna ha visto la partecipazione sul palcoscenico
dello spettacolo della sera di una piccola grande star: Alessandro de
Santis, indimenticabile spalla di Benigni nel celebre film Johnny Stecchino.
Noi de Il Siparietto, un po’ emozionati, lo abbiamo intervistato.
Alessandro lavora in ambito teatrale ormai da molti anni. Le prime esperienze,
anche di mimo, le ha fatte a scuola, ma è da quattro anni che
lavora all’ASL SERVIZIO DISABILI ADULTI LABORATORIO GIRASOLE di
Roma.
Gli abbiamo chiesto com’è arrivato dal teatro al cinema,
e addirittura in un film di Benigni.
“È
stato Roberto- ci risponde Alessandro – ad aver fatto richiesta
di avere nel suo film un attore disabile che gli facesse da spalla. Attraverso
dei provini ed una selezione hanno poi scelto me!”
Incuriositi dalla sua conoscenza diretta con il grande Benigni, abbiamo
poi chiesto ad Alessandro come si è trovato a lavorare con lui.
“È
stato molto divertente lavorare sul set di Johhny Stecchino, c’era
molto affiatamento, e con Roberto è nata un’amicizia vera.”
Prima di lasciarci chiediamo ad Alessandro come si trova a Serra San
Quirico e lui, con un sincero sorriso in volto, ci risponde: “Serra è un
posto meraviglioso”.