Incanto, 05/05/2001
"Incanto" è il titolo dello spettacolo che
abbiamo visto martedì primo maggio alle dieci. Il testo era
tratto, liberamente, certo, da "Sogno di una notte di mezza
estate" di W. Shakespeare.
Ce lo ha presentato il terzo circolo didattico "Papa Giovanni
XXXIII" di Caserta.
Della Commedia di Shakespeare è rimasto, appunto, l'incanto
e cioè il continuo passaggio dalla fantasia alla realtà e
dalla realtà alla fantasia, e nel mondo della fantasia tutto
si giustifica: alberi che cantano e che ballano, e che raccontano
al pubblico la storia di un folletto di nome Puck (reso in
maniera molto simpatica e spiritosa), di una regina delle
fate che si innamora di un asino, di una strampalata compagnia
di attori che ha sfilato in mezzo pubblico cantando, suonando
e ballando e di quattro innamorati che si inseguono.
Molto piacevoli i balletti e apprezzabile la decisione di
usare, a tratti, la lingua napoletana.
L'impressione generica è stata quella di un lavoro fresco
e vivo, e di un gruppo di ragazzi attori spigliati, che si
è divertito divertendo chi li guardava.
Racconto scritto da Mariella Ottino, insegnante di Piverone
(To) ed autrice di romanzi per ragazzi pubblicati presso la
casa editrice Bruno Mondadori
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